giovedì 5 settembre 2013

Recensione: Console Stanton DJC.4


Oggi una recensione un po' particolare, scritta dal mio amico Stefano aspirante DJ.

“ La musica è una luce morale. Essa dona un’anima ai nostri cuori, delle ali ai pensieri,
uno sviluppo all’immaginazione. Essa è un carme alla tristezza, alla gaiezza, alla vita,
a tutte le cose. Essa è un’essenza del tempo e si eleva a tutte quelle forme invisibili,
abbagliante e appassionatamente eterna”
Platone


Chi non si è mai gasato in una pista da ballo con quella canzone che ti faceva impazzire? Come si può non condividere quell’ emozione infinita col prossimo, con chi ti sta attorno? Il modo migliore per farlo, per trasmettere le tue sensazioni, è imparare l’arte del DJing. Molti pensano che per iniziare a fare il dj ci voglia molto denaro: ebbene ragazzi se avete già un computer portatile la spesa per iniziare non è delle più care, ve lo assicuro; basterà acquistare una console con scheda audio integrata (ce n’è di tutti i prezzi, dagli 80 in su a seconda della qualità) con il software per mixare allegato e un paio di piccole casse attive ( da 60 watt di picco bastano e avanzano, da mettersi sul mobile di camera vostra ), anche quelle sul centinaio di euro. Il passo successivo , dopo aver collegato tutti i cavi ( non è complicato ve lo assicuro) e aver installato il software (consiglio virtual dj le) , è fare tanta tanta pratica. Ci sballerete un casino.


La console con cui ho iniziato a suonare è la Stanton djc4 che ho acquistato circa 4 mesi fa e, ora come ora , mi ci trovo alla grande. La console è un prodotto semiprofessionale e per iniziare ad imparare va più che bene in quanto nel software virtual dj allegato c’è un mapping molto semplice e intuitivo che segue perfettamente lo stile della Stanton .Il prezzo migliore per acquistarla lo trovate senza dubbio nel web. Io in particolare l'ho acquistata su ebay a 289 euro e per una console di medio livello il rapporto qualità prezzo è ottimo.





La console è larga 41cm, lunga 30, alta 6,5 cm e pesa circa 3 kg e di certo non mancano uscite audio, utili se voleste un giorno aggiungervi dischi in vinile o cdjs ( anche se forse sarebbero un po’ sprecati a causa della qualità non ottima ma pur sempre soddisfacente della scheda audio interna). Tutto è curato nei minimi dettagli e nel pannello superiore si trovano un totale di 62 pulsanti di buona qualità, plastici e che fanno “click”, due leve poste in alto nella zona mixer per fare lo switch degli ingressi Aux/1-2 e Mic/3-4, due fader per i Pitch a 14 Bit, due fader di volume più il crossfader, 22 potenziometri rotativi totali di cui 6 a corsa infinita e 12 cliccabili come un pulsante, non mancano ovviamente anche due molto precise jog wheel del diametro 11cm. Avete dunque tutto il necessario per suonare , nulla di così avanzato ma c è tutto quello che è essenziale per un buon mix : loops, pitch per aumentare e diminuire la velocità ( forse un po’ corti e risulterà dunque difficile fare il beatmatching che si potrà fare più banalmente con il tasto sync ), samples e devo dire che le jogs sono veramente sensibili, non tanto per scratchare ( servirebbero dei vinili ) ma per sincronizzare il brano in entrata. Molto comoda pure la possibilità di eliminare di netto gli alti, i medi o i bassi di un brano semplicemente schiacciando la loro relativa levetta. Tra i difetti che per ora ho trovato devo dire che ,usando il software Traktor, il volume risulta essere basso, e questa è stata un po’ una delusione; Tuttavia con Virtual LE va benissimo. Sembra essere molto robusta e compatta ma occhio a non prenderci colpi, infatti una volta, portandola in uno zainetto non imbottito ( eh si è comunque bella leggera e compatta ), è saltata la levetta del pitch che ho potuto reinserire comunque con facilità, anche se mi sono sentito mancare per un istante. Fate giusto attenzione a non sovracaricare troppo la console tenendo i led rossi accesi per troppo tempo ( basterà regolare il gain ) e vi auguro di iniziare presto la vostra sfida come dj, non ve ne pentirete.


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2 commenti:

  1. Ciao, una descrizione molto sobria e scorrevole soprattutto essenziale, ho apprezzato molto. Il traktor ha un gain interno nella sezione global forse per questo si sente basso.
    Se ti va mi farebbe piacere se segui il mio blog
    http://www.guidaperdeejay.blogspot.it

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